La riforma per l’autosufficienza, approvata lo scorso ottobre dal Consiglio dei Ministri, stanzia 3,5 milioni di euro per venire incontro alle problematiche che affliggono tantissime famiglie italiane, per un totale di 10 milioni di persone coinvolte. Si tratta del Disegno di Legge Delega (DdL) sulla Non Autosufficienza anche in attuazione delle missioni 5 e 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti. L’obiettivo della riforma, che dovrà essere approvata da Camera e Senato entro marzo 2023, è di migliorare l’assistenza agli anziani privilegiando la cura a domicilio e facendo leva su due punti: unificare le diverse prestazioni in Progetti assistenziali individualizzati (Pai) e sostenere le famiglie che si prendono cura degli anziani.
Il Cipa nel DdL per la non autosufficienza
Il decreto è costituito da 9 articoli e prevede l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (Cipa) per la promozione, il coordinamento e la programmazione integrata delle politiche nazionali per le persone anziane, in particolare per la presa in carico delle fragilità e della non autosufficienza. Ora tocca al nuovo governo confermare l’impianto della delega e poi sottoporla all’esame del Parlamento e infine, entro un anno dal sì delle Camere, emanare i decreti delegati. L’esito di questo iter è tutt’altro che scontato, basta considerare il nodo delle risorse necessarie: circa 7 miliardi complessivi, in parte coperti dal Pnrr.
Le novità per la non autosufficienza
In linea generale i principi del DdL sono tutti orientati a garantire, per le persone fragili e le loro famiglie, la promozione del valore umano, sociale, culturale ed economico. A tale proposito, la futura legge prevede l’adozione di un decreto attuativo dell’invecchiamento attivo, dell’inclusione sociale e della prevenzione della fragilità (articolo 3). La nuova governance dell’assistenza agli anziani si rivela però all’articolo 4 della proposta che istituisce un Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente (Snaa) che prevede alla programmazione integrata, alla valutazione e al monitoraggio degli interventi e dei servizi statali e territoriali, regolando l’attività sociosanitaria in base alle esigenze del singolo. La Snaa è uno strumento che dovrebbe facilitare anche il superamento delle differenze territoriali in fatto di assistenza agli anziani. Nel nuovo sistema si rafforzano una serie di elementi preesistenti come punti unici di accesso (Pua), i progetti individualizzati di assistenza integrata (Pai), o gli ambiti territoriali sociali (Ats), ma in un’ottica più organica e sistematica a cui si associa un sistema di monitoraggio delle diverse tipologie di prestazione ricomprese nei Leps, cioè i Livelli essenziali di prestazione sanitaria da integrare sempre con i Lea, Livelli essenziali di assistenza di tipo sanitari.
In ambito economico e di copertura degli interventi sono previsti negli articoli 5 e 8 del disegno di legge. Una novità interessa l’istituzione del “Fondo per la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti”, le cui risorse dovrebbero essere assegnate con legge di Bilancio. Si prevede inoltre la sperimentazione di una prestazione universale, a scelta del soggetto beneficiario, sotto forma di trasferimento monetario o di servizi alla persona, che sostituisce l’indennità di accompagnamento. Di rilievo sono anche le misure a sostegno dei caregiver, o quelle destinate a incentivare la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio della persona non autosufficiente.
Prossimi step
Entro marzo 2023, Camera e al Senato devono procedere all’approvazione definitiva del DdL. Da quando sarà diventato legge, il Governo ha tempo fino al 1° marzo 2024 per adottare i decreti attuativi e far partire concretamente il meccanismo di assistenza. Il termine è tassativo, perché la riforma della non autosufficienza è del Pnrr e quindi rigorosamente legata al suo cronoprogramma attuativo. Nel frattempo, entra in vigore il nuovo Piano nazionale per la Non Autosufficienza 2022-2024 che anticipa alcune delle misure previste dal DdL.
25/01/2023