Il lungo iter verso il riconoscimento di una tutela giuridica dei caregiver non si è ancora concluso e in Italia quasi 3 milioni di persone restano senza diritti. In molti casi, le persone che si dedicano in maniera continuativa ad assistere un familiare con disabilità sono costrette a rinunciare al lavoro, agli svaghi e a una vita normale, senza avere in cambio nessun riconoscimento da parte dello Stato

Secondo il Comitato delle Nazioni Unite, l’assenza di sostegni finanziari e sociali alle famiglie delle persone con disabilità può configurare una violazione dei diritti umani. In attesa dell’approvazione di una legge che metta fine a questa situazione, prendiamo in considerazione le proposte avanzate di recente da parte del Consiglio Nazionale del Notariato e presentate in occasione della tavola rotonda dal titolo 'La persona fragile e il ruolo dei caregiver: nuovi strumenti per le famiglie vulnerabili', nell’ambito del 56° Congresso Nazionale del Notariato.

Le proposte del Notariato 

Le proposte del Notariato spaziano in ambiti diversi e partono dalla considerazione che la presenza di un soggetto disabile rende vulnerabile tutto il nucleo familiare che, come tale, necessita di riconoscimento e protezione.  

Deroga alla disciplina testamentaria 

Riguardo alla normativa sul 'dopo di noi', viene proposta una modifica per fare in modo che un genitore possa disporre per testamento o compiere una donazione a favore di un figlio con disabilità, senza possibilità che la decisione venga impugnata da parte di altri figli.  

Modifica al codice civile 

Il Notariato propone una modifica al Codice Civile per rendere possibile ai familiari di una persona con disabilità grave di disporre tramite testamento che alla morte i suoi beni siano destinati a persone o enti che se ne sono presi cura. Un modo per rimettere al centro la persona disabile e premiare chi ha prestato assistenza nel corso del tempo. 

Il riconoscimento giuridico della figura del caregiver 

All’interno delle indicazioni del Notariato si prevede che un magistrato si occupi di riconoscere la qualifica di caregiver, che verrebbe poi considerato secondo le stesse normative previste per un amministratore di sostegno, per genitori dei figli minorenni o per tutori delle persone interdette.  

Un cambiamento importante soprattutto per le famiglie con soggetti disabili maggiorenni, alla luce del fatto che, oggi, al compimento della maggiore età i genitori perdono automaticamente la funzione di amministrazione e di rappresentanza legale del figlio. Diventa quindi necessario che uno dei genitori affronti il procedimento di nomina di amministratore di sostegno del figlio. Con questa modifica, invece, il genitore potrebbe ottenere la qualifica di caregiver ed esercitare anche dopo la maggiore età le stesse funzioni del rapporto di filiazione, assicurando continuità assistenziale e normativa. La riforma prevederebbe comunque la possibilità di nominare un diverso amministratore di sostegno scelto dal giudice, in caso di gravi motivi. 

18/01/2023