Con l’aggiornamento del regolamento europeo sull’HTA”, Health Technology Assessment, “viene dato nuovo impulso alla partecipazione e alla rappresentanza dei pazienti” la cui formazione, “deve essere continua perché, ogni giorno, ci sono nuove sfide da affrontare ai Tavoli di lavoro”. Lo dice Annalisa Scopinaro, presidente di Uniamo, la Federazione italiana malattie rare, sottolineando l’utilità del “format specifico Uniamo Academy” per affrontare anche “le tre le novità” che interessano il ruolo dei pazienti a livello istituzionale. “Una riguarda la partecipazione ai Comitati etici territoriali, la seconda” ai tavoli “degli European data base e la terza - aggiunge - è proprio sul ruolo nell’HTA, per la quale c’è un regolamento europeo in arrivo”, che coinvolgerà anche l’Italia, “per la valutazione dei dispositivi medici e i trattamenti”. Sono contesti in cui “i rappresentanti dei pazienti non erano normalmente coinvolti e, se presenti, non lo erano in maniera strutturata e sistematizzata”.
Anche in Italia, a livello istituzionale, sta crescendo la richiesta dei pazienti ai Tavoli. “Circa un anno fa - continua Scopinaro - il ministero della Salute ha fatto una prima ‘call’ per capire l’interesse dei rappresentati dei pazienti a partecipare a valutazioni di HTA. La Federazione ha quindi nominato vari rappresentanti. Quest’anno Agenas ha pubblicato un altro bando per una cabina di regia nazionale sull’HTA. Dato però che le associazioni non erano mai state coinvolte” finora, si sono presentati problemi anche nella sola compilazione dei moduli di partecipazione. “Anche da qui - osserva la residente di Uniamo - nasce l’esigenza di iniziare a formare le persone dando gli strumenti per capire cosa sia l’HTA e le competenze specifiche per portare il punto di vista del paziente a questi Tavoli ricordando che, il rappresentante dei pazienti, non è un tecnico. Il suo ruolo è la difesa del punto di vista dei pazienti” nella valutazione di farmaci e dispositivi.
Uniamo Academy e corsi HTA interattivi
Pur avendo fatto da sempre formazione, attraverso vari incontri, “come associazione abbiamo inaugurato l’anno scorso un format specifico. Si tratta dell’Uniamo Academy - precisa Scopinaro - Ci siamo ispirati molto alla Open Academy di Eurordis, che già da parecchi anni fa corsi sulla ricerca e la sperimentazione clinica, e che ci ha aperto alla Summer School, alla Winter School e alla Leadership School”. Come Uniamo, “abbiamo iniziato dalla ricerca e sperimentazione clinica e contiamo di proseguire nel corso del 2024 con l’HTA, proprio perché diventa urgente. Entro il 2025 - sottolinea - ci sarà appunto la messa a terra del regolamento europeo e noi dobbiamo cercare di far capire ai rappresentanti dei pazienti di cosa si tratta per stimolare, prima di tutto, l'interesse” e, quindi, la partecipazione”.
Proprio sull’HTA, qualche anni fa, la Federazione ha messo a punto una pubblicazione essenziale sull’argomento dove si spiegava che cos'è, organizzando anche incontri specifici sul territorio. “Adesso stiamo preparando il corso che partirà a settembre. Sarà online, per 6 moduli - illustra la presidente di Uniamo - e con una parte seminariale, di un fine settimana, sullo sviluppo di casi pratici. È un corso formativo interattivo e concreto. Quello che ci interessa non è tanto ‘formare dei tecnici’ ma far toccare con mano, anche proprio nella pratica, che cosa si deve fare” per portare la voce dei pazienti. “Per ampliare la possibilità formativa, il corso è in modalità Fad”, quindi permette l’accesso ai contenuti anche al di là della diretta del singolo incontro. Inoltre, “in un secondo momento ‘offline’ - chiarisce Scopinaro - per coloro che avranno seguito il corso in un alto momento, c’è la possibilità di partecipare a una sessione seminariale ‘ad hoc’ per verificare le conoscenze acquisite”. Pensato in modalità interattiva, il corso prevede “la possibilità di formulare domande a cui risponderanno gli esperti anche nel corso di incontri” extra perché, conclude la presidente di Uniamo, “essere ai Tavoli dove si prendono le decisioni è improntate” e si deve essere formati, per non perdere l’opportunità di portate il prezioso “contributo del paziente”.